sabato 31 gennaio 2015

1792 a.C.: Hammurabi pubblica la più vasta raccolta di leggi scritte dell'antichità.

Il Codice di Hammurabi è una tra le più antiche raccolte di leggi, la più organica tra le raccolte fatte dai popoli Sumeri ed Assiri. Le leggi contenute nel Codice sono precedute da un prologo nel quale il sovrano si presenta come rispettoso e devoto alla divinità, distruttore degli empi e portatore di pace e di giustizia.
Questa raccolta che contenente 282 leggi fu scolpita in caratteri cuneiformi su una stele raffigurante alla sommità il re in piedi, in atteggiamento di venerazione di fronte a Shamash, dio della giustizia, maestosamente seduto sul trono. Il dio porge ad Hammurabi il codice delle leggi, per farci capire che sono di origine sacra, quindi insindacabili.
Le leggi sono divise per categorie sociali e di reati e sono molto dettagliate, ciò ha permesso agli archeologi di ricostruire i principali aspetti sociali della vita mesopotamica.
Tale codice fu una vera e propria evoluzione della legge stessa, perchè, così poteva essere consultato da tutti, e nessuno poteva presumere di conoscere le leggi meglio di qualcun altro, il codice fa un uso molto largo della Legge del Taglione, meglio conosciuta con il detto "Occhio per occhio, dente per dente", ad esempio, la pena per l'omicidio era la morte, ma le varie classi sociali avevano delle pene molto diverse tra loro, e spesso, le persone più facoltose, venivano sottoposte soltanto a pene pecuniare, anzichè fisiche.
La stele del Codice di Hammurabi si trova al Louvre, a Parigi, mentre una copia è presente al Pergamonmuseum di Berlino.

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