Questo dibattito ha origini molto antiche e nel corso del tempo ha assunto diverse forme e diverse interpretazioni, infatti si esisteva sull'esistenza di Omero già nell'antichità, ma la discussione ha avuto un importante sviluppo negli ultimi secoli del medioevo e nei primi del riascimento.
Essa è motivata, anzitutto, dall'interesse per la figura del poeta Omero, di cui gli antichi non dubitavano ma, allo stesso tempo, di cui avevano notizie insicure e che era al centro di vere e proprie rivendicazioni (per esempio sul luogo di nascita); soprattutto, però, trae origine dai dubbi testuali suscitati dagli stessi poemi omerici: in essi, infatti, vi si trovano incongruenze (per esempio l'uso del duale nel libro IX dell'Iliade, quando i membri dell'ambasceria sono in realtà tre), contraddizioni (per esempio Pilemene, re dei Paflagoni, che muore in Iliade V 576 ma ritorna in XIII 658), frequenti ripetizioni di espressioni e interi blocchi di versi.
Nel Medioevo, dunque, l'abate Aubignac sostiene che Omero non è mai esistito e che i suoi due poemi, non solo sono frutto di una redazione, ma sono stati scritto da due diversi autori,metre, il giurista italiano Giambattista Vico, sostiene, come Robert Wood, che i poemi omerici furono composti e tramandati oralmente.
Nel 1795 Friedrich August Wolf pubblicò la Prolegomena ad Homerum (Introduzione ad Omero), ancora oggi ritenuta la prima trattazione del poema a livello scientifico, l'opera, è per circa metà costituita da un'approfondita omerologia antica, mentre nella seconda metà si affronta più direttamente la questione, per questo, va riconosciuto a Wolf il merito di aver sviluppato tesi e spunti offertigli dai suoi predecessori e di aver indicato ai suoi successori una strada analitica.
Analitica che si divide in due correnti:
- secondo la prima, quella del nucleo primitivo le opere sono centrate su due episodi, uno sull'ira di Achille e uno sul ritorno di Odisseo, intorno ai quali, in seguito, si sono creati gli interi poemi;
- la seconda invece, la teoria dei canti sparsi, sostiene che vi erano canti autonomi o poemetti minori, che, ad opera di un altro poeta sono stati ricuciti e riadattati all'intero poema.
Ma ILIADE ed ODISSEA queste opere chi le ha scritte
RispondiElimina(e non solo perchè sono state attribuite .a.... ) ??
CITARE FONTI SICURE !!!!
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